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Ogni volta che si parla di strategie di marketing si sottolinea il ruolo fondamentale dell’ottimizzazione per ottenere un’indicizzazione performante sui motori di ricerca. Ma siamo sicuri di sapere di cosa si parla, o abbiamo solo notato che molte di queste parole suonano simili? Spesso la risposta è la seconda, ma non disperate! Abbiamo preparato per voi una breve guida che vi aiuterà a orientarvi nel (magico) mondo dell’ottimizzazione. Pronti? Cominciamo!
SEO: Search Engine Optimization
Con l’acronimo SEO riassumiamo tutte le attività che vanno sotto la denominazione comune di ottimizzazione per i motori di ricerca, ossia quei passaggi necessari perché un sito trovi un buon posizionamento e sia, quindi, facilmente raggiungibile dagli utenti. Se consideriamo che questi spesso – diciamo la verità: sempre – non vanno oltre la prima pagina, capiamo bene quanto la SEO sia importante.
I dati su cui i motori di ricerca basano il posizionamento spaziano dalla presenza di keyword alla struttura del sito, dalla presenza di errori e contenuti duplicati alla semantica, fino ad arrivare alla presenza di backlink e link in uscita. Più sono alti questi valori, più alto sarà il posizionamento. Ed ecco cosa fa la SEO: curare che tutti questi valori siano ottimizzati per ottenere un buon posizionamento sulle pagine dei motori di ricerca, chiamate – per usare un altro acronimo – SERP.
Abbiamo quindi SEO tecnica, che si occupa del codice, degli snippet, della sicurezza, dell’hosting, dell’ottimizzazione per mobile ecc. SEO semantica, che riguarda ad esempio il corretto uso delle keyword, la struttura dei contenuti, l’ottimizzazione delle immagini. E SEO offsite, il cui ruolo è quello di rendere il sito più autorevole agli occhi del motore di ricerca.
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SEA: Search Engine Advertising
L’analisi della SEA ci permette di fare un primo distinguo: la SEO si occupa dei fattori di ranking rispetto ai posizionamenti organici, cioè quelli non sponsorizzati. La SEA, invece, si basa sui contenuti a pagamento, quindi l’advertising, e fa riferimento principalmente alla piattaforma Google Ads. È, infatti, in base alla programmazione delle campagne Google Ads che si può decidere di mostrare i contenuti sulle pagine della SERP di Google, sui siti partner, o magari entrambe le cose.
Si tratta, come possiamo notare, di campagne Pay per Click, in cui a farla da padrone sono le performance degli annunci, il ritorno dell’investimento (ROI, ancora un acronimo), le quali a loro volta dipendono dalla scelta e dalla presenza di parole chiave, dal copy strategico dell’annuncio, e infine dalla pagina di destinazione. Ne consegue che, per fare SEA, occorre conoscere le regole della SEO.
SEM: Search Engine Marketing
E veniamo infine alla SEM, ossia il Search Engine Marketing, termine che racchiude tutte le operazioni, cioè quelle sponsorizzate e non, per ottenere delle performance tramite i motori di ricerca. L’opinione degli esperti è che queste operazioni vadano sempre considerate in modo organico e integrato, nessuna delle due, cioè, è in grado da sola di portare a casa risultati apprezzabili.
Questo vale sia in termini assoluti, sia in termini relativi: mentre infatti la SEA è in grado di portare immediatamente traffico, è grazie alla SEO che i risultati si mantengono e implementano nel lungo periodo. Inoltre, una valutazione integrata dei due aspetti consente di raccogliere un numero maggiore di dati, a tutto beneficio della targettizzazione.
Un ultimo acronimo: la SMO, Social Media Optimization
Aspetto che alcuni marketing strategist tendono, ancora, a sottovalutare, l’ottimizzazione per i social media è, in realtà, fondamentale per quelle aziende che fanno della loro presenza in rete un notevole punto di forza, pensiamo ad esempio agli eCommerce, ma ovviamente vale per tutti (non ha senso, in poche parole, investire nella presenza social se lo si fa in modo inefficace). Quando si imposta una strategia SEM, allora, è bene tener conto anche dei contenuti e dei dati che attengono alle pagine Facebook, ai canali Youtube, ai profili Instagram e così via.
Più in generale, vale per tutte le voci che abbiamo citato, ciò che è necessario è considerare tutti questi aspetti non come compartimenti stagni, ma come parti di una strategia di marketing che devono lavorare tra loro. È un valore che comprendiamo bene se consideriamo, come abbiamo citato nel paragrafo precedente, l’utilità di una valutazione integrata dei dati.
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Qualche riflessione finale
Abbiamo capito allora di cosa parliamo quando parliamo di SEO, SEA, SERP, SEM, SMO. Quello che ci preme ribadire, ora, è come sia fondamentale che i vari valori lavorino in sinergia. Una visione di lungo periodo, orientata al raggiungimento dell’obiettivo della SEM, vale a dire generare traffico qualificato, non può oggi prescindere, infatti, da un processo che tenga conto di tutti i fattori. Ne va del rapporto con la concorrenza e, in ultima analisi, della stessa sopravvivenza dell’attività, specie se parliamo di realtà che vedono nell’online la fonte unica o principale dei propri profitti. Insomma, siamo al caro vecchio “non lasciare nulla al caso”!