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Avete già un piano editoriale? Bene. Ma forse non avete un calendario, cioè: avete deciso e creato i contenuti, ma non avete deciso un ritmo di rilascio, date di pubblicazione, modalità di condivisione. Insomma, tutti quegli aspetti relativi al “come”. O ancora, ne avete uno, ma è estremamente blando o ricalca quelli della concorrenza: un post sui social al giorno, un contenuto sul blog a settimana, un video su Youtube ogni lunedì alle 8. Ora state sbadigliando, vero?
Personalizzare il vostro calendario editoriale, in verità, è fondamentale. E non solo per non essere noiosi. Ci sono decine di altri motivi che non hanno nulla a che fare con la letargia. In questo articolo abbiamo voluto analizzare i tre principali.
- Questione di (feeling) budget
Cominciamo da un aspetto meno simpatico ma decisamente importante. Quale che sia la vostra mansione nel processo comunicativo, l’impostazione del calendario editoriale è quella parte della strategia che permette di allocare le risorse in modo efficace ed efficiente, ma anche di sapere quante sono esattamente le risorse a disposizione. È grazie al calendario, ad esempio, che si può ottenere una distribuzione organica del budget che tenga conto del valore concreto dei contenuti e non del semplice “chi prima arriva meglio alloggia.”
In poche parole: si calcola la mole di lavoro – ed eventualmente la sia amplia o riduce – lo staff disponibile, il tempo necessario, in base a un budget o, per i più fortunati, fissando un budget. Un tipo di pianificazione che vi permetterà, nel lungo periodo, di massimizzare gli investimenti.
- Identity: avere una personalità forte e sapere come dirlo in giro
Oggigiorno, per distinguersi dalla concorrenza, creare attorno al proprio brand un’identità forte, immediatamente riconoscibile e identificabile con un determinato alveo di valori, è fondamentale. E questo vale per tutti i settori, inclusi – e forse soprattutto – i più tradizionali.
Ed ecco perché vale la pena sfruttare tutto lo sfruttabile per definire l’identità del proprio brand, creando così una realtà unica, ma allo stesso tempo rassicurante, che si distingua ma sia fedele a se stessa. Il calendario editoriale serve anche a questo: definire uno stile comunicativo, darsi degli obiettivi (ed essere in grado di verificarne il raggiungimento ex post), produrre dei contenuti che risultino sempre coerenti sia con la propria storia che con la natura della propria attività.
- Definire i termini della propria presenza
Ovviamente, parlando di calendario, si pensa immediatamente a qualcosa che sia utile anzitutto a stabilire, ad esempio, quanti post a settimana pubblicare. E sicuramente è così, ma non solo. In verità, sempre nell’ottica di creare un’identità ben definita e coerente con la natura della propria attività, anche stabilire su quali canali essere presenti è decisivo.
Questo vale soprattutto in un momento come questo in cui ci sono sempre più social media e spesso è utile scegliere su quali investire e quali invece trascurare perché fuori target. Ed ecco come un calendario editoriale personalizzato può venirvi – di nuovo – in aiuto per stabilire dove pubblicare e come interagire, distribuendo il budget di conseguenza. Allora, pronti a lanciarvi nell’impresa?