Contenuti
- 1 Come funziona Clubhouse
- 2 Come scaricare Clubhouse e chi può farlo?
- 3 Come ottenere inviti su Clubhouse?
- 4 Room di Clubhouse: sono entrato, e ora che faccio?
- 5 E se voglio creare una mia room? Tipi di room su Clubhouse e come crearle
- 6 Si guadagna qualcosa su Clubhouse?
- 7 Che tipo di contenuti posso trovare?
- 8 Clubhouse: Pro
- 9 E i contro?
- 10 E la privacy? I dati su Clubhouse
- 11 Clubhouse: prospettive future
- 12 Qualche considerazione finale
Nelle ultime settimane ne avete probabilmente sentito parlare fino allo sfinimento. Frasi come “sono in stanza con Calcutta” hanno assunto un significato completamente diverso, e alcuni androidiani convinti hanno cominciato a vacillare.
E si, anche noi ne stiamo parlando, non si può non parlare di Clubhouse, il nuovo social network che usa l’audio anziché la scrittura, è diviso in stanze, e al quale si accede su invito.
Ma ha anche dei difetti. Quali? Conosciamolo meglio!
Come funziona Clubhouse
Abbiamo già detto che si tratta di un’app. Aggiungiamo che è gratuita, e che è interamente in inglese. Al posto di timeline e bacheche ha delle stanze in cui si può interagire esclusivamente tramite messaggi audio diretti. Non ci sono, cioè, registrazioni. Chi è nella stanza ascolta, chi è fuori è fuori (creare l’hype attraverso la scarcity: lo state facendo bene).
Si può entrare in una stanza per ascoltare soltanto, e in questo caso applaudire o meno, o chiedere l’autorizzazione per intervenire, lasciare commenti o fare domande. Le notifiche e le stanze più interessanti vengono segnalate in un’apposita sezione.
Come scaricare Clubhouse e chi può farlo?
Cominciamo subito col dire che Clubhouse è disponibile solo su Apple Store con il nome Clubhouse: Drop-in audio chat.
È, inoltre, necessaria la versione IOS 13 e avere almeno 17 anni. A differenza di quanto la vulgata ci stia facendo credere, invece, non serve avere l’invito per il download e la preregistrazione. Infatti, una volta registrati, viene inviata una notifica a tutti i contatti della vostra rubrica, così che sappiano che ci siete, ed eventualmente cliccare sulla notifica e farvi entrare (capirete quindi molto su cosa provano per voi i vostri contatti), e vi vengono forniti due inviti. Una misura che, oltre all’immagine esclusiva del social, dovrebbe garantire il rispetto dell’età minima.
All’ingresso vengono anche suggeriti stanze e personaggi da seguire, mentre altri inviti vengono forniti man mano che si passa del tempo nell’app.
Come ottenere inviti su Clubhouse?
Come avrete già capito, è meno difficile di quanto sembri, in quanto è sufficiente scaricare l’app ed effettuare la preregistrazione, a quel punto basta aspettare che uno dei vostri contatti clicchi sulla notifica e vi faccia entrare, utilizzando quindi per voi il suo invito.
Potete però garantirvi maggiori possibilità di successo chiedendo a qualche contatto dei vostri numerosi gruppi Whatsapp (finalmente servono a qualcosa), o accedendo ad appositi gruppi Facebook e Telegram.
Room di Clubhouse: sono entrato, e ora che faccio?
Dopo tanta fatica (scherziamo) per ottenere un invito, è ora di esplorare Clubhouse. Come abbiamo detto, è suddiviso in stanze, alcune destinate a semplici chiacchiere, altre invece con un tema specifico. Alcune vengono aperte da personaggi noti, ma anche dal vostro prozio. Anche il numero di utenti per stanza è variabile, così come le tematiche affrontate.
Il modo migliore per esplorare è individuare un utente che fa commenti o interventi che apprezzate, cliccare sul suo profilo e scoprire quali stanze segue. Se però non volete rischiare di trovarvi nell’ennesima bolla social, potete ricercare le stanze per nome o per temi, sta poi a voi variare gli argomenti.
E se voglio creare una mia room? Tipi di room su Clubhouse e come crearle
In questo caso, la prima cosa che dovete sapere è che potete creare delle room a cui può accedere chiunque (open), room di cui solo voi potete decidere chi avrà l’accesso e chi no (closed) e room ibride, in cui possono accedere liberamente solo persone che sono già un vostro contatto.
La stanza può essere aperta sul momento o a un orario preciso. In questo secondo caso si parla di room programmata e richiede la creazione di un evento, così da informare tramite notifica i vostri contatti. Per farlo, andate sulla schermata principale cliccando sull’icona del calendario e selezionate “+”. Ora inserite titolo, argomento e moderatori (potete anche moderare voi stessi) ed è fatta. I vostri contatti riceveranno una notifica e l’evento sarà inserito nella loro agenda giornaliera di Clubhouse. A quel punto, quando arriva il momento dell’evento, basta tornare sul calendario, selezionare My Events, e poi cliccare su “start a room”.
Attenzione a cosa dite, perché da quel momento tutti possono ascoltarvi.
Quanto ai vostri ascoltatori, tutti possono segnalare un abuso, i moderatori invece possono curare la conversazione e dare l’autorizzazione a parlare, gli speaker sono coloro che intervengono, e i listener sono coloro che assistono e possono chiedere di intervenire.
Chi ha aperto almeno 3 room in una settimana può creare un Club, una sorta di gruppo chiuso in cui si può anche registrare il contenuto delle room.
Si guadagna qualcosa su Clubhouse?
No. A differenza di altri social network, come ad esempio TikTok, Clubhouse non paga i creatori di contenuti. Vive di annunci sponsorizzati. È tuttavia probabile che, in futuro, l’influencer marketing trovi una via per raggiungere anche gli utenti le cui stanze raggiungono un certo numero di accessi.
Che tipo di contenuti posso trovare?
Come abbiamo detto, i contenuti sono i più vari. Quelli più gettonati vanno dalle interviste alle letture (veri e propri audiolibri dal vivo), dalla musica ai consigli per gli startupper. Insomma, l’innovazione, più che nei contenuti, sta nella rinnovata tendenza a una comunicazione basata sull’audio e non sui messaggi scritti. C’è poi il fattore Musk, e non parliamo dell’erbetta del presepe: il celebre ereditiere – barra – inventore di Tesla (e di molto altro) si è infatti concesso per un’intervista su Clubhouse portando un’enorme attenzione sul social. La conseguenza favorevole è che diversi personaggi interessanti hanno seguito il suo esempio, per cui in questo momento la qualità dei contenuti è generalmente piuttosto buona.
Clubhouse: Pro
Facciamo ora una rapida analisi dei pro e contro. Tra le note positive troviamo:
- Un discorso in diretta ha una nota più umana, e quindi emozionale, rispetto ai messaggi scritti e ai video registrati;
- Gli utenti tendono a rimanere nelle stanze per un certo tempo, sia perché la loro uscita è visibile, sia per il fattore curiosità: una volta in una stanza si può infatti vedere tutti quelli che ci sono, e ci si passa quindi un certo tempo anche se il contenuto vero e proprio non interessa;
- Quando i contenuti sono invece interessanti, il fatto che siano in diretta tende a far concentrare di più gli ascoltatori;
- Il networking – nelle stanze tematiche e non – è assai più diretto e immediato, anche rispetto a Linkedin;
- L’accesso limitato e su invito favorisce il senso di comunità;
- L’anonimato favorisce la varietà dei contenuti;
- È molto selettivo, e gli utenti che hanno comportamenti disturbanti vengono facilmente bannati.
E i contro?
- Trattandosi di un prodotto relativamente nuovo, ha ancora qualche bug da risolvere e non lavora ancora in modo completamente fluido;
- Alcuni argomenti, ad esempio quelli tecnici, sono sicuramente interessanti da ascoltare in diretta, ma varrebbe la pena poterli riascoltare, mentre invece finita la diretta vanno persi;
- È decisamente poco indicato ai tanti che hanno una bassa soglia dell’attenzione;
E la privacy? I dati su Clubhouse
In questo momento la privacy sembra una nota a favore di Clubhouse. Infatti, i dati che richiede e che raccoglie – cioè quelli che potrebbero diventare merce di scambio – sono davvero pochi. La maggior parte dei record, infatti, riguardano le statistiche di utilizzo e la diagnostica. Certo non si esclude che un giorno il tono della voce degli utenti – che non è un dato protetto dal GDPR – possa essere utilizzato come dato biometrico per degli studi di settore, ma è un’ipotesi che ad oggi non si è ancora verificata.
Clubhouse: prospettive future
A questo punto sarebbe bello fare una battuta e rispondere lapidari: comprata da Facebook. E sicuramente, vista la tendenza del caro Mark (se non puoi batterli, comprali) non siamo lontanissimi dalla realtà. Per capire però se vale la pena investire tempo in Clubhouse bisogna analizzare la questione più da vicino. Ad esempio, se assumiamo che il suo appeal deriva principalmente dall’esclusività, l’attrazione di un numero sempre crescente di utenti, come sta avvenendo ora, ne decreterà il crollo.
In alternativa – ma è un’ipotesi che al momento non si sta verificando – potrebbe sostentarsi con le donazioni spontanee degli utenti. È un dato che sarà interessante seguire in futuro, perché si tratta di una società quotata che, in quanto tale, deve necessariamente tendere al profitto e farlo anche in tempi brevi (il dividendo ticchetta), ma allo stesso tempo non commercializza dati, e si sostiene con inserzioni pubblicitarie che, per essere davvero redditizie, richiedono una platea ampia. Insomma, staremo a vedere.
Qualche considerazione finale
Abbiamo visto come funziona Clubhouse, come accedere, e come creare un evento o partecipare agli eventi altrui. Conosciamo i temi più gettonati, i punti di forza e quelli di debolezza, e ci siamo chiesti se questo social ha un futuro. La domanda è: vale la pena focalizzarsi su Clubhouse? Si, quasi in ogni caso si. Chi ha qualcosa di interessante da dire – forse ci si può basare sui podcast: si ha un argomento solido e un modo di esporlo accattivante? – può trovare proficua l’idea di aprire una stanza. Ma anche chi non vuole parlare può trarne grande vantaggio grazie alla sua immediatezza nel fare network. In questo secondo caso, anzi, vale la pena sfruttare questo momento in cui vige ancora una relativa esclusività, e approfittarne per curare quei contatti che possono rivelarsi più utili.
Allora? Pronti a buttarvi?