Lo storytelling relazionale: cos’è e come farlo bene
Sappiamo bene quanto sia importante per un’azienda costruire un rapporto di fiducia con i propri clienti e quanto lo storytelling giochi un ruolo fondamentale in questo processo. Saper raccontare la filosofia aziendale, comunicare le idee che stanno dietro un progetto, ma anche la passione di chi ci lavora, in poche parole: condividere dei valori, è un mezzo potentissimo per creare un legame stabile e duraturo.
Viviamo però in un’epoca in cui il semplice storytelling, per quanto importante, non è che la base di un racconto che prosegue quasi quotidianamente, avvalendosi anche delle interazioni dei clienti. È questo lo storytelling relazionale.
Una nuova forma di comunicazione nata grazie alle nuove tecnologie
Se pensiamo alla differenza tra un manifesto pubblicitario e una pagina Facebook, è facile realizzare quanto la comunicazione sia cambiata non solo nelle forme, ma anche nei contenuti. Un cambiamento avvenuto anche e soprattutto grazie ai social, che hanno introdotto la possibilità di instaurare un rapporto diretto e quotidiano con i clienti, e di creare una narrazione fondata sui loro bisogni e sui loro desideri.
Possiamo pensare allo storytelling relazionale come a un dialogo, in cui il contenuto del racconto non è predefinito, ma muta in base agli imput dell’interlocutore. Richieste, proteste, situazioni positive e negative: tutto è utile a costruire una storia autentica e spontanea. Lo scopo è quello di rendere più efficace la comunicazione coinvolgendo i suoi destinatari fino a fargli assumere un ruolo attivo.
Le regole dello storytelling relazionale
Ciò che è fondamentale infatti, in questa forma di comunicazione, è la relazione con il cliente. Questo non è più il destinatario della narrazione, ma ne diventa il protagonista. Tutto, dall’azienda ai suoi prodotti, ruotano intorno alla sua figura. La filosofia e i valori aziendali vengono trasmessi in modo indiretto, mostrando come operano nelle situazioni concrete.
Materialmente questo significa spostare l’attenzione dal prodotto e dall’azienda al cliente. Immaginare come il prodotto e i valori aziendali possano accompagnare il cliente in una fase della sua vita, rispondere ai suoi bisogni, aiutarlo nel raggiungere i suoi obiettivi. Così come un dialogo coinvolgente sfrutta diverse modalità, dalla scelta delle parole alla gestualità, per risultare più efficace, allo stesso modo nello storytelling aziendale si lavora per concetti e immagini in modo da trasmettere quante più sensazioni possibili.
Come costruire uno storytelling relazionale efficace
Abbiamo detto che tutto, dalle recensioni alle proteste, è utile alla narrazione. Questo perché la veridicità del racconto, nel caso dello storytelling relazionale, è un elemento davvero imprescindibile. Il buon comunicatore dovrà quindi sintonizzare le antenne sul sentire dei clienti, ed essere in grado prima di tutto di ascoltare, captando le reali esigenze dei destinatari della narrazione.
Solo in questo modo sarà possibile creare un contenuto plausibile, una narrazione che non corra il rischio di essere percepita come artefatta. Trattandosi di un racconto basato sul reale infatti, mai come in questo caso l’artefazione risulterebbe ridondante e fuori luogo. Ciò che è necessario, quindi, ma anche ciò che premia, è mostrare un reale understatement rispetto ai bisogni del cliente, creando così un vero coinvolgimento.
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Come “sfruttare” i tuoi dipendenti sui social
No, non si tratta di metterli in catene e frustarli finché non mettono il like alla pagina aziendale, per fare rete, anche se la tentazione di trattare chi non mette il like alla pagina aziendale come un traditore della patria – ammettiamolo – è sempre presente.
In questo articolo parleremo piuttosto di come sfruttare al meglio la compagine aziendale per far fronte al nuovo algoritmo di Facebook, un’idea semplice, facile da realizzare, e decisamente efficace.
Di algoritmi e sponsorizzazioni
Come tutti ben sappiamo, Facebook ha il vizio di cambiare spesso il proprio algoritmo concentrandosi su uno o più aspetti che – secondo un gruppo di geni della Silicon Valley – meritano assolutamente di essere valorizzati. Cominciamo col dire che l’algoritmo cambia sempre in modo inaspettato, generando dapprima confusione e sconcerto (dove sono finiti i miei amici?) e, una volta capito il trucco, la comprensibile voglia di maledire i succitati fenomeni.
Per un certo periodo il focus è stato tutto sulle notizie, con la conseguenza che il Corriere del Ticino compariva in home page più spesso dei post dei parenti. In effetti sono stati in pochi a lamentarsene.
Attualmente il focus invece è su due elementi: sponsorizzazioni e interazioni. È facile capire il perché delle prime: si pagano, e quindi convengono all’azienda, che infatti ne mostra sempre di più a discapito di altri contenuti.
Generare interazioni per aumentare la visibilità
Le interazioni di Facebook consistono invece in like, commenti e condivisioni. In base al nuovo algoritmo, un contenuto appena creato viene mostrato dapprima a un numero ristretto di persone, e solo se riceve un certo tot di interazioni viene qualificato come interessante e mostrato a una cerchia più ampia. Questo chiaramente crea un sistema gerarchico in cui il massimo della visibilità viene garantito alle pagine sponsorizzate, seguite dai profili personali, che di solito creano più interazioni, mentre i contenuti delle pagine aziendali restano piuttosto in ombra.
Si tratta di una scelta ben precisa, volta a spingere le aziende a investire sempre di più in adv, ma che si può in qualche modo aggirare.
Come? Ricorrendo ai propri dipendenti per generare interazioni con le quali rendere il contenuto della pagina aziendale sempre più visibile. Magari creando contenuti che interessino prima di tutto loro, così da creare un’interazione spontanea.
Un esempio pratico: valorizzare i dipendenti per spingerli a interagire
Una volta capito che questa è la strategia giusta per “spingere” il contenuto di una pagina, vediamo come generare materialmente queste interazioni. Per prima cosa, lo stesso contenuto può essere postato sia sulla pagina aziendale che sulla pagina personale di un responsabile. In questo secondo caso, taggando nel post chi ha collaborato a un determinato progetto che, così, si sentirà spinto a mettere almeno un like.
In secondo luogo, è bene mettere in atto una strategia win win: creare un contenuto in cui venga valorizzato il lavoro di chi ha materialmente dato il suo contributo al progetto, offrendo così visibilità anche allo stesso dipendente.
Questo fa sì che dal like si passi facilmente alla condivisione, e dalla condivisione a un aumento della visibilità del post per effetto dell’algoritmo. In questo modo tutti, dall’azienda ai singoli, hanno guadagnato in visibilità, ma non solo: evidenziando il valore del gioco di squadra, anche la social reputation ne è uscita migliorata.
Se hai un’attività che vorresti promuovere, siamo a disposizione per una analisi gratuita della tua situazione.
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Tik Tok: cos’è, come funziona e come possono sfruttarla le aziende
Nata dalla fusione con Musical.ly, e diffusa principalmente tra i giovanissimi, l’applicazione Tik Tok è ormai uscita dalla sua nicchia per diventare l’app social più scaricata al mondo nel 2019, superando Facebook e Instagram. Non sorprende quindi che le aziende abbiano cominciato a interessarsi a questa nuova piattaforma, e per questo abbiamo cercato di capire di cosa si tratti, come funziona e, ovviamente, come sfruttarla per promuovere la propria attività.
Veloce e divertente
Tik Tok sembra rispondere pienamente alle esigenze di immediatezza dei giovanissimi, sempre meno propensi a mantenere la concentrazione per più di 20 secondi, e abituati a essere stimolati in modo molto creativo. Tramite l’applicazione è infatti possibile realizzare brevi video in cui, ballando o utilizzando solo il labiale, si mimano canzoni o pezzi di film o serie tv trasmesse in sottofondo.
La ragione del suo successo sta nel fatto che, grazie alla possibilità di sincronizzare i video, anche chi non è capace di andare a tempo può confezionare un contenuto divertente. Allo stesso tempo, gli iscritti possono creare una propria community aggiungendo amici e fan e interagendo con loro. Si unisce quindi un aspetto creativo alle funzioni tipiche dei social network, come la possibilità di scambiarsi messaggi, ma anche di rendere privato o pubblico il proprio account.
Tutti possono visualizzare
Un altro aspetto innovativo di Tik Tok rispetto agli altri social, è che non è necessario registrarsi per visualizzare i contenuti. Basta infatti scaricare l’app per poter visualizzare subito i vari video postati dagli utenti che hanno un account pubblico (mentre la registrazione è necessaria se si vuole partecipare attivamente e per aggiungere utenti che hanno un account privato), il che rende il bacino d’utenza di questa app potenzialmente infinito.
Infatti, non essendo necessario registrarsi, una volta installata l’app basta scorrere il feed per guardare i video, senza dover “cercare” i propri amici, aggiungere o seguire utenti. Un algoritmo mostra i video più visualizzati o quelli realizzati da utenti che si trovano nelle vicinanze, e per registrare i gusti di un utente e mostrargli contenuti targhettizzati, l’intelligenza artificiale si basa anche sul semplice tempo trascorso su un video, senza che siano necessarie interazioni.
Sfidarsi con le challenge
Ma la caratteristica di Tik Tok che può rivelarsi davvero interessante per gli utenti aziendali è la generazione di interazioni tramite challenge. Spieghiamoci meglio: così come gli altri social network, anche su Tik Tok è possibile utilizzare gli hashtag per targhettizzare i contenuti. L’innovazione sta nel fatto che gli utenti di questo social utilizzano gli hashtag per “lanciarsi delle challenge”, ossia sfidarsi in gare di “canto” o recitazione.
E dal momento che i video che partecipano a delle challenge tendono a diventare virali, è facile immaginare che in futuro sempre più aziende parteciperanno a queste sfide o le lanceranno. Con in più il vantaggio che i video di Tik Tok possono essere ripubblicati e diventare virali anche su altre piattaforme, il che rende questa piattaforma un’occasione davvero ghiotta per aumentare sia la visibilità che l’engagement.
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Come promuovere la tua impresa su Facebook
I social network in generale e Facebook in particolare, possono rivelarsi un utile strumento per creare contatti e aumentare il bacino della clientela. A patto però che si compiano le giuste scelte di comunicazione. Già, ma quali?
Le informazioni iniziali
Il primo passo è aprire una pagina fan aziendale – un’impresa commerciale non può avere un profilo, che è riservato alle persone fisiche – che offra informazioni complete e accurate. Dal logo aziendale agli orari di apertura, dal sito web al numero di telefono, i visitatori devono avere la percezione immediata che la pagina sia curata davvero.
Pianificare i contenuti
Uno degli errori più gravi che commettono le aziende è pensare che, poiché il Facebook è gratuito, non investire nulla nei suoi contenuti sia un modo furbo per sfruttarne le potenzialità al massimo.
Attenzione spoiler: contenuti poco curati non sono semplicemente inefficaci, ma potenzialmente dannosi per l’immagine aziendale, che risulterà autoreferenziale, banale e obsoleta. Viceversa, impostare un piano editoriale preciso rende la comunicazione più fluida e piacevole per i visitatori.
Secondo le stime più recenti, le percentuali di successo sono più ampie riducendo al minimo i contenuti commerciali, e concentrandosi su contenuti propri e sulla valorizzazione di ciò che è già online, ma che i clienti ancora non conoscono. È la cosiddetta content curation, a cui deve essere dedicato circa il 60% dell’attenzione.
In questo senso, non sono solo i messaggi ma anche tutti gli aspetti grafici, dai video alle eventuali vignette, a dover ricevere la massima cura.
Un dare e avere
Una delle caratteristiche principali dei social network è la partecipazione degli utenti, che generano contenuti e offrono dati e spunti decisamente utili. Inoltre, stimolare l’interazione degli utenti è fondamentale per una diffusione virale dei contenuti, ma anche per mostrare a potenziali nuovi clienti la fiducia mostrata da chi ha già fatto uso dei propri prodotti o servizi.
Lo stesso può dirsi per le recensioni, davvero valide per offrire informazioni utili al potenziale cliente indeciso se procedere o meno all’acquisto.
Facebook Adv: l’importanza della targhettizzazione
Facebook Adv è un ottimo strumento per raccogliere i dati degli utenti e creare dei profili in base ai quali sviluppare campagne e strategie di comunicazione mirate. In poche parole, per rendere concreta una strategia, evitando di disperdere risorse.
Le campagne mirate consentono di coinvolgere davvero il pubblico, aumentare l’engagement, rafforzare la fiducia degli utenti e trasformare il traffico in un concreto aumento del volume d’affari.
Riassumendo: artigianale ma non troppo
A dispetto di quanto si possa pensare quindi, utilizzare Facebook in modo proficuo richiede un’attività costante e circolare, che si focalizzi su tre aspetti: aumentare gli utenti, raccoglierne e analizzarne i dati, utilizzare i dati per confezionare contenuti mirati finalizzati a coinvolgere sempre più utenti.
Non è certo qualcosa che si possa improvvisare, anzi: una proposta troppo “fatta in casa” produce come unico effetto quello di apparire approssimativi. Molto meglio, in questi casi, affidarsi a professionisti in grado di coordinare la pagina Facebook con l’immagine aziendale, sviluppare un piano editoriale coerente, coinvolgere gli utenti per diffondere il brand in modo capillare e analizzarne i dati.
Se vuoi sapere se una pagina Facebook potrebbe essere la soluzione giusta per spingere la tua attività, contattaci! Verremo da te per analizzare insieme quali soluzioni fanno più al caso tuo e rendere virali i tuoi affari!
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Come utilizzare LinkedIN per promuovere la tua impresa
Linkedin è il social network pensato appositamente per professionisti e imprese. È fondamentale, quindi, sia per attrarre clienti che per farsi conoscere e creare sinergie professionali utili, non solo essere presenti, ma anche proporsi con una strategia di comunicazione efficace. Questo in particolare per le imprese che non vendono direttamente al pubblico, ma offrono prodotti e servizi per altre attività produttive.
Il primo passo: capire come proporsi
Una volta compresa l’importanza di Linkedin come piazza per gli affari, viene automatico chiedersi quali informazioni vadano condivise, che immagine dare dell’attività. È un lavoro per il quale sarebbe più opportuno affidarsi a specialisti della comunicazione, in grado di individuare non solo i punti di forza di un’impresa, ma anche la sua posizione nel mercato, valorizzando quegli elementi che la differenziano dalla concorrenza rendendola, quindi, più appetibile.
Ottimizzare una pagina Linkedin perché possa contenere tutte le informazioni essenziali per essere contattati, e quelle importanti per farsi notare è, quindi, particolarmente importante per rendere la propria presenza davvero efficace, tanto che la stessa piattaforma mette a disposizione suggerimenti e linee guida per chi è alle prime armi.
Crescere e farsi conoscere su Linkedin
Sono molte le aziende che hanno ottenuto risultati straordinari grazie alla loro presenza su Linkedin e a una strategia di comunicazione mirata e studiata appositamente per implementare la propria rilevanza sul social in questione.
Tra le basi di una buona strategia: ovviamente un linguaggio appropriato, un aggiornamento costante dei contenuti, dalle news aziendali agli articoli sul blog, la condivisione di contenuti del settore di riferimento e la partecipazione a gruppi di discussione. Ma anche utilizzo di grafiche accattivanti e l’ alternanza di pubblicazioni di diverso tipo, il coinvolgimento dei dipendenti e la promozione della pagina su altri canali. Attività che implicano, come si può dedurre, una presenza costante e frequente sulla pagina e la predisposizione di un calendario editoriale specifico.
Chi fa da se non sempre fa per tre
Quello che abbiamo capito in modo abbastanza chiaro finora è che limitarsi ad avere una pagina statica con le informazioni essenziali non è assolutamente sufficiente e anzi, potrebbe rivelarsi controproducente per chi la percepisce come un indice di scarsa cura e incapacità di stare al passo con i tempi. Viviamo in un’epoca in cui la comunicazione riveste un ruolo fondamentale, e una pagina che mostra scarsa attenzione verso questo aspetto non “lavora” per l’impresa.
Preso quindi atto del fatto che la pagina Linkedin va curata minuziosamente, una soluzione potrebbe essere occuparsene in autonomia. Quindi aggiornarsi costantemente sulle ultime novità nel settore della comunicazione digitale, imparare dei rudimenti di grafica che superino il livello “filtri di instagram”, impegnarsi nella stesura di testi accattivanti e nella partecipazione ai gruppi di discussione, predisporre un calendario editoriale che tenga conto delle esigenze e degli eventi più importanti del mercato di riferimento, e a quel punto chiudere l’attività e dedicarsi a Linkedin a tempo pieno.
Un’altra opzione potrebbe essere affidare questa attività a professionisti del settore che abbiano già le competenze necessarie, dalla grafica alla strategia editoriale, e sappiano valorizzare al meglio la tua impresa.
Vuoi sapere come? Siamo specializzati in social media in Ticino.
Verremo a trovarti per scoprire tutti i tuoi punti di forza e sviluppare con te una strategia social in grado di sbaragliare la concorrenza!
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Piano Marketing: cos’è e come è composto
Il marketing è quel ramo dell’economia che studia i flussi di mercato per individuare le strategie più idonee a sviluppare o migliorare la diffusione di un determinato prodotto o servizio. Queste strategie prendono il nome di Piano Marketing, uno strumento essenziale, quindi, nella crescita di qualunque attività imprenditoriale.
Come si fa un buon piano di web-marketing
Gli elementi che deve contenere un piano marketing professionale spaziano dagli obiettivi economici e di marketing al budget disponibile, dall’analisi del mercato a quella della competitività dell’impresa, fino a un programma che, muovendo da questi dati, li sfrutti per la realizzazione delle finalità del piano.
Andando più nel dettaglio, tra questi elementi sono imprescindibili le caratteristiche che differenziano l’impresa rispetto alla concorrenza, degli obiettivi credibili rispetto all’aumento della clientela e del fatturato, una valutazione analitica del mercato di riferimento, del suo andamento, dei suoi diversi settori, delle previsioni future e delle diverse fasce di clienti.
A queste informazioni si affiancano le analisi di eventuali debolezze del piano marketing attualmente in uso, e della capacità dell’azienda di affrontare le sfide del mercato di riferimento.
La strategia di marketing
Tutti gli elementi citati sono funzionali all’elaborazione di una strategia che sia davvero efficace per attrarre nuovi clienti e aumentare il fatturato mediante il cd “marketing operativo”, ossia le scelte da compiersi in relazione ai prodotti, ai prezzi e alla comunicazione. Tutto ciò, anche in relazione all’impatto della strategia sulla contabilità aziendale.
Si tratta, in altri termini, di partire da un’analisi che tenga conto di tutte le variabili dell’azienda e del mercato, e dell’azienda nel mercato, per sviluppare una strategia che sia compatibile con le capacità aziendali e in grado di massimizzare la sua redditività, e redigere un documento che offra linee guida accessibili a tutti gli operatori dell’impresa.
L’importanza degli esperti
Come abbiamo potuto notare, lo sviluppo di un piano marketing è un’operazione che richiede diversi passaggi per i quali è necessaria una competenza tecnica. Ciò è particolarmente vero in quei mercati in cui coesistono numerose attività appartenenti allo stesso settore come in Ticino, ad esempio aziende a conduzione familiare che producono artigianalmente infissi in legno in una zona montana. Naturalmente, se si dispone di molto tempo e molti mezzi, si può decidere di procedere per tentativi imparando dai propri fallimenti.
Ma, è proprio necessario affidarsi al caso? L’investimento nei diversi tentativi non è diverso, anzi probabilmente è più gravoso, rispetto a quello che si farebbe affidandosi a professionisti del settore che hanno già sviluppato le competenze richieste e conoscono il mercato locale, ad esempio su Lugano o Mendrisio.
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L’importanza di puntare alto quando si lavora nel digital
Oggi parliamo dell’importanza di impegnarsi per ottenere buoni risultati. Il concetto ormai è considerato abbondantemente superato, tanto che probabilmente molti, leggendo, staranno pensando al fatto che questo discorso continuerà con un riferimento alle mezze stagioni che non ci sono più.
No, non sarà così. E non si parlerà nemmeno di quanto si stava meglio quando si stava peggio, o del fatto che qui, una volta, era tutta campagna. Se proprio vogliamo citare un luogo comune, usiamone uno appropriato: Gianni Morandi non invecchia mai. Basta guardare la sua pagina Facebook per credere.
La pagina Facebook di Gianni Morandi è un fulgido esempio di comunicazione curata ed efficace. Ed è efficace proprio perché è curata nei minimi dettagli.
Gianni Morandi è accessibile
I suoi post arrivano a tutti perché è stata scelta una strategia di comunicazione basata sul target del pubblico del cantante. Avrebbe potuto affidare tutto a un membro qualsiasi del suo staff, d’altra parte sono solo foto, apparentemente basta avere il pollice opponibile.
È un errore che fanno molte aziende: sono solo foto, o sono solo i contenuti di un sito, basta saper azzeccare i congiuntivi, può farlo anche la prozia. Non è così: un sito è anzitutto, e sempre, una vetrina. Contenuti raffazzonati danno un’immagine sciatta dell’attività, non del sito. Allontanano i clienti e non consentono di agganciarne di nuovi, perché se i testi non sono ottimizzati in ottica SEO il sito sarà indicizzato male, cioè sarà difficile trovarlo sui motori di ricerca.
Certo, la prozia è gratis, ma il danno economico lo pagate voi.
Gianni Morandi è attento a dove mostrarsi
Gianni Morandi di norma non twitta e non fa Instagram Stories. In compenso, può capitare di leggerlo mentre risponde a un commento su Facebook anche a notte fonda. Questo non perché sia capace di usare un solo social, ma perché da un’analisi strategica è emerso che i suoi fan sono prevalentemente su Facebook, dunque è lì che è meglio concentrare gli sforzi. E per fan leggasi: clienti, perché sono loro che acquistano le sue canzoni e i biglietti dei suoi concerti.
Questo dovrebbe far riflettere quando si pensa che basti essere presenti in modo massivo su tutti i canali, senza prestare troppa attenzione a come si pone questa presenza. Non esiste un’attività che abbia una clientela che usa in modo uniforme ogni tipo di social, i giornali, la radio e le tv locali. Alcuni sono più seguiti su uno o due social, altri sui giornali, altri ancora ricevono visite al sito prevalentemente da tablet e smartphone.
Ecco allora che una strategia mirata si rivela fondamentale per avvicinare quanti più clienti possibile, oltre che per rafforzare il rapporto con quelli che già vi conoscono. È passo che non può essere affidato al caso, ma che anzi necessita di un tipo di impegno che solo un professionista può garantire.
Qualcuno ha assolutamente bisogno della versione mobile del sito, altri di un’attività intensa su Linkedin, altri ancora di rivedere l’intera grafica, e solo dei professionisti del settore sono in grado di valutare la strategia più idonea, massimizzando la redditività di un investimento.
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Il sito web: uno strumento imprescindibile per la tua impresa
Tutti abbiamo in casa e al lavoro almeno un pc e uno smartphone, che di solito utilizziamo per le attività più futili, quindi importantissime, come conoscere le condizioni del tempo senza alzarci per guardare fuori dalla finestra, o impostare la strategia degli acquisti per il fantacalcio.
Ma è quando ci servono un prodotto o un servizio specifici che comprendiamo non solo l’importanza di essere connessi, ma anche quella di trovare nei siti web la risposta a tutte le nostre domande. Che è, poi, il motivo per cui tendenzialmente quando troviamo un sito che risponda alle nostre esigenze non lo abbandoniamo più.
Cambiando prospettiva, e analizzando le cose dal punto di vista dell’imprenditore, comprendiamo come le scelte che facciamo riguardo i contenuti di un sito web siano di fondamentale importanza per attrarre clientela, e avere chances di aumentare il fatturato.
A chi serve un sito web?
È più facile dire a chi non serve: alle attività chiuse. Tutti gli altri, almeno finché l’eremitaggio non diventerà l’anima del commercio, ne hanno bisogno. Questo per il semplice fatto che i clienti cercano ogni cosa quasi esclusivamente su internet, quindi non essere presenti equivale quasi a non esistere.
Viceversa, un sito web ben strutturato è in grado di fornire informazioni efficaci sia ai clienti locali sia a chi sarebbe disposto a percorrere qualche chilometro in più, o fare acquisti online, per avere ciò di cui ha bisogno.
Come dev’essere un buon sito web?
A questa domanda non esiste una risposta univoca. Ci sono tanti tipi di siti quante sono le necessità delle imprese. Dagli eCommerce che offrono la possibilità di vendere h24 tutti i giorni dell’anno, fino ai siti vetrina per le attività di piccole dimensioni. Ma anche siti responsive o ottimizzati per mobile, a seconda del traffico generato con i dispositivi mobili, o siti integrati con i blog, utili quando è necessario qualcosa di più di una didascalia per presentare i prodotti.
Ci sono poi alcuni elementi che distinguono un sito fatto bene da un lavoro approssimativo, come una grafica coordinata con i colori aziendali, una corretta presentazione delle informazioni essenziali, uno spazio per potersi relazionare con i clienti, il collegamento con i social network, l’ottimizzazione dei contenuti in ottica SEO per un migliore posizionamento sui motori di ricerca e, più in generale, una presentazione dell’impresa che ne valorizzi tutti i punti di forza e ciò che la distingue dalla concorrenza.
Un’immagine coerente ed efficace, infatti, è già di per se una forma di pubblicità.
L’importanza di affidarsi a un professionista
Proprio perché il sito web è, generalmente, la prima immagine che offriamo ai nostri clienti, è importante curarlo sotto ogni aspetto, dalla grafica ai contenuti informativi.
Un sito curato, inoltre, è sempre online ed è costantemente aggiornato, perché a nessuno interessano promozioni ormai scadute, articoli fuori stagione e siti bloccati per giorni. Per questo motivo è quantomai importante affidarsi a professionisti del settore in grado di offrire tutti i servizi necessari per garantire che il sito offra delle buone performance.
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Zero investimenti, zero risultati. Denaro, tempo o energie, cosa scegli?
Il tuo telefono suona così di rado che a volte ti alzi per controllare se funziona ancora. Il servizio postale invece funziona benissimo, ma ricevi solo bollette. Colpo di grazia: quando hai aperto il tuo sito al posto dell’home page sono comparse delle palline di polvere spostate dal vento.
A questo punto dovresti essertene accorto: aprire un’attività e lavorare sodo, con passione e serietà, non basta più. Una volta il passaparola era il miglior modo per farsi una solida clientela, oggi invece no.
Il motivo sta nel fatto che quasi tutte le attività adottano delle strategie di comunicazione più o meno impegnative per farsi notare -dalla pubblicità sui giornali alla semplice pagina su Facebook- e chi non lo fa magari non genera sospetto, ma di sicuro non suscita fiducia. È una percezione comprensibile: se tutti sono online e tu no, nella migliore delle ipotesi si può pensare che tu non sia in grado di stare al passo con i tempi.
Trascurare la comunicazione fa sembrare trascurata tutta l’impresa
Siamo certi che non è ovviamente questo quello che vuoi, che saresti più che felice di avere una presenza capillare in rete, che magari ti piacerebbe se la tua faccia fosse riconoscibile e se il tuo brand venisse percepito dal pubblico come marchio di qualità, ma non sai da dove cominciare.
Ormai avrai capito che devi fare un investimento non solo sulla qualità del prodotto, ma anche sulla comunicazione. La tua impresa ha bisogno di visibilità, di essere presente nelle prime posizioni dei motori di ricerca e sulle mappe per essere trovata. Di farsi conoscere attraverso una strategia di comunicazione, e facciamo un passo in più: una strategia di comunicazione mirata, confezionata appositamente per raggiungere il tipo di pubblico che può facilmente convertirsi nella tua futura clientela.
Non parliamo necessariamente di un investimento economico. Puoi decidere di spendere parte del tuo tempo studiando il marketing digitale e applicando le tue conoscenze alla tua attività, curando personalmente i tuoi social, disegnando le grafiche per la cartellonistica pubblicitaria, inventandoti spot per le tv locali. Non è impossibile, se sei abbastanza creativo, investendo tempo ed energie, potresti anche avere buoni risultati.
Naturalmente questo significherà sacrificare ulteriormente i tuoi affari, perché nulla cade dal cielo e tu non puoi sdoppiarti. Tutto il tempo che passerai documentandoti e ideando il tuo piano di comunicazione lo toglierai inevitabilmente al lavoro, sacrificando ad esempio il tempo che dedicheresti all’aggiornamento professionale o alla ricerca di partner commerciali che potrebbero supportare la tua attività. Ma se senti che questa è la strada giusta per te, corri Forrest!
Affidarsi a professionisti del settore
Puoi anche non sentirtela di metterti in gioco in un settore che non conosci, e decidere di affidarti a professionisti del settore. Questa è sicuramente la scelta che garantisce maggiori possibilità di successo e tempistiche decisamente più brevi per conseguirlo, perché un professionista non ha bisogno di andare per tentativi come invece probabilmente dovresti fare tu se lavorassi in autonomia.
Comporta un investimento economico, certo, ma ti permette di risparmiare tempo che potrai impiegare nel perfezionarti in ciò che sai fare già, e diventare un professionista sempre più competente e apprezzato. Nel frattempo, altri professionisti confezioneranno per te una strategia di comunicazione in grado di garantirti il massimo della visibilità in base a fattori come il target della tua clientela, la zona in cui lavori, e anche quelle caratteristiche che ti rendono unico e che quindi ti distinguono dalla concorrenza.
A questo punto dovrai preoccuparti solo di una cosa: spolverare il telefono!
Vuoi una consulenza personalizzata e una strategia pensata appositamente per te da professionisti in grado di studiare le migliori soluzioni per aumentare il tuo volume d’affari? Contattaci! Verremo a trovarti per pianificare insieme a te la conquista del mercato.
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Mettere Facebook al servizio delle attività locali
Le stime più recenti indicano che le attività locali vengono visitate tramite Facebook da 1,6 miliardi di persone l’anno, e che due persone su tre si informano su un’attività o su un evento locale almeno una volta a settimana.
Quale che sia la ragione, siamo diventati più pigri, o più probabilmente approfittiamo della comodità di avere recensioni e informazioni a portata di mano, queste stime evidenziano l’enorme importanza che sta rivestendo Facebook nella promozione delle attività “di zona”.
Il triangolo no, non l’avevo considerato
Che le attività locali entrassero a far parte di una felice triangolazione con Facebook e i dispositivi mobili, era qualcosa di assolutamente imprevisto, almeno per chi aveva concentrato l’attenzione sullo shopping online. Se però consideriamo la comodità di connetterci dallo smartphone, il senso di fiducia che ancora oggi ci trasmette il negozio fisico, e la possibilità di accedere a informazioni che generalmente reputiamo più veritiere, come recensioni e commenti di Facebook, ecco che la cosa non appare più così strana.
Gli acquisti “local” inoltre, sono immediatamente disponibili, e non comportano spese di spedizione. La situazione ovviamente cambia quando il negozio sotto casa applica dei rincari notevoli, ma a parità di prezzo non sono pochi quelli che preferiscono ancora fare acquisti di persona, magari anche spostandosi di qualche chilometro.
Come sfruttare la cosa a nostro vantaggio
Ora che le attività locali sanno che i loro vicini non hanno venduto l’anima ad Amazon, o almeno non completamente, il passo successivo è capire come volgere la cosa a proprio vantaggio per massimizzare i profitti di questo trend favorevole.
Ovviamente, la prima cosa da fare è investire nelle interfacce mobile: se i potenziali clienti utilizzano prevalentemente lo smartphone, non dotarsi di un sito responsive è semplicemente una mossa suicida.
Mossa strategicamente furba anche farsi inserire sulle mappe online, ideale per essere reperiti facilmente dai clienti. Per quanto riguarda Facebook, invece, sarà indispensabile rivolgersi a un professionista in grado di sviluppare un’adeguata strategia di local marketing.
Come valorizzare i clienti local
Come abbiamo detto, l’attività dovrà essere facilmente reperibile, cioè segnalata sulle mappe, e facilmente accessibile, ossia essere comoda da visitare anche per chi si connette da dispositivi mobili. Per quanto riguarda la promozione sui social, Facebook offre la possibilità di fare una targettizzazione geografica, per diversificare i contenuti in base alla geolocalizzazione del pubblico, e soprattutto per segnalare agli utenti di una data zona tutte le attività a loro vicine.
Una volta attratti nuovi clienti, sarà possibile lavorare sulla fiducia del marchio tramite recensioni, foto, sponsorizzazioni di eventi o promozioni specifiche. Ma anche selezionando i cosidetti “early adopter”: clienti disposti a provare per primi un certo prodotto, e ovviamente a parlarne coinvolgendo automaticamente altri utenti.
Ogni attività ha una sua storia e un suo percorso, pertanto non esistono strumenti e soluzioni validi per tutti. Ciò rende ancor più importante affidarsi a professionisti del settore, in grado di leggere i dati per confezionare una strategia su misura.
Vuoi diventare il re del quartiere? Contattaci!
Verremo a trovarti per conoscere tutto di te, studiare ciò che ti differenzia dalla concorrenza e predisporre la strategia migliore per mettere la tua attività al centro della scena!
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